UN, DUE, TRE, BRACHETTI!

Alzi la mano chi sa cos’è il trasformismo! …

Va bene, ve lo racconto io!

Tanto per cominciare il trasformismo è un’arte. È l’arte del cambiarsi d’abito e di personaggio in uno scocco di dita, quasi per magia!

L’Italia, si sa, è la patria degli artisti, anche se spesso questi devono emigrare per vivere di ciò che amano fare, e Arturo Brachetti – attore, cabarettista, trasformista e regista teatrale italiano – è membro onorario di questo club di performers migratori.

Torinese di nascita, nel ’68, all’età di undici anni, viene mandato dal padre in un collegio religioso che gioca un ruolo importantissimo nello sviluppo della sua vocazione teatrale. Infatti è proprio in quel collegio che un giovane prete appassionato di prestidigitazione gli insegna i primi trucchi di magia. Gli occhi del giovane Arturo iniziano a brillare della sua grande passione appena scoperta e a soli quindici anni, dopo aver preso in prestito i costumi e i trucchi necessari, si esibisce nel suo primo numero di trasformazioni.

Frequentando i circoli di magia della zona, coltiva la sua passione e studia tutto ciò che può di un’arte tanto magica quanto poco praticata: il trasformismo, di fatto ormai dimenticato dai tempi di Fregoli (1867-1936).

Vince il premio Bustelli con una sua esibizione e viene presentato al direttore artistico del Paradis Latin di Parigi che lo assume come performer. Lavora così in Francia per due anni, poi in Germania nel varietà “Flic Flac” di André Heller e successivamente a Londra per un anno in “Y”. Nella città piovosa ha anche occasione di esibirsi per la famiglia reale al completo – niente di importante! – e vince uno Swet Award come miglior artista emergente.

Conquistata l’Europa, ritorna finalmente in Italia e, oltre a fare svariate apparizioni televisive, acquista una grande fama a teatro grazie ad “Amami Arturo”, “In Principio Arturo”, “M. Butterfly” con Ugo Tognazzi e così via!

Dopo essere stato ancora a Londra per un po’, probabilmente per prendersi una boccata d’aria fresca lavorando a teatro e in tv nella capitale inglese, “ri-ritorna” in Italia e collabora con Saverio Marconi e la Compagnia della Rancia in “Fregoli” e “Brachetti In Technicolor”.

Depennato il musical, è l’ora del teatro shakespeariano – ovviamente -, così Brachetti interpreta Puck nel “Sogno Di Una Notte Di Mezza Estate” nel ’99.

Il trasformista lavora poi nel paese a stelle e strisce partecipando al “Drew Carey Show” e recitando in una soap opera, “Kikky”.

Uno dei più grandi successi di Arturo è senza dubbio “One Man Show” del 2000-2008, in cui l’attore riesce ad interpretare fino a cento personaggi in un solo spettacolo! Avete capito bene, cento trasformazioni, cento cambi velocissimi di costumi, cento atteggiamenti e, qualche volta, voci diverse!

Arturo Brachetti non è solo attore, illusionista e trasformista – e dici poco…! – ma è anche il regista abituale di tutti gli spettacoli di Aldo, Giovanni e Giacomo e lavora alla regia di tanti altri shows in Italia e nel mondo.

Altri suoi successi sono “L’Uomo Dai 1000 Volti”, che batte il record di incassi nei teatri italiani, e “Gran Varietà Brachetti” del 2008, in cui si assiste alla reviviscenza dei generi del varietà e del Music-hall.

Il successo italiano porta l’artista alla creazione di un nuovo spettacolo, “Change” del 2009, acclamato dal pubblico britannico e addirittura nominato per un Olivier Award nel 2010, anno anche del tour di “Brachetti & Friends”.

Nell’ottobre 2013 debutta a Parigi col suo nuovo spettacolo “Comedy Majik Cho”, nel quale torna alla sua prima passione: la Magia!

Torna poi in scena nei nostri teatri nella primavera 2014 con “Brachetti Che Sorpresa!”.

E dopo questa carrellata di successi, sarete contenti di sapere che “Brachetti Che Sorpresa!” torna in Italia, in occasione del nuovo tour Europeo 2014-2015, dal 24 febbraio al 3 maggio! Che altro dire se non di correre a comprare i biglietti? Brachetti e il suo ciuffo vi aspettano numerosi!

Paolo Marinoni

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